Parquet, umidità e muffa: prevenzione e cura
Come per tutti gli elementi vivi, anche per il legno l’acqua riveste un ruolo fondamentale: dapprima durante il periodo di crescita e sviluppo dell’albero, in seguito nella fase di essicamento e infine, e questa è la parte che ci riguarda più da vicino, quando diventa pavimento. Il legno è sin dall’inizio abituato a rapportarsi con l’acqua, la pianta infatti assorbe l’umidità necessaria al suo ciclo vitale del terreno e la trasmette dove necessario proprio attraverso la parte fibrosa, in un processo di costante riequilibrio tra umidità assorbita e umidità dispersa, che dura per il suo intero ciclo di vita.
Mediamente, quando un albero viene abbattuto, il legno ha un contenuto di umidità che si attesta attorno al 30%. Questo contenuto d’acqua deve ovviamente essere ridotto prima che il legno sia utilizzabile per le varie destinazioni d’uso. Per questo passa un periodo in essicazione ed è possibile considerarlo pronto per la lavorazione quando il tasso di umidità è sceso attorno al 10%. Durante questo processo, mano a mano che perde l’acqua in eccesso, il legno riduce proporzionalmente il suo volume. Ed essendo un materiale vivo, conserva intatta nel tempo la capacità di variare il suo volume in base all’umidità che incontra.
Prendere come metro di paragone il nostro sentirci bene in una stanza può essere un ottimo metodo per intuire con semplicità quali sono le condizioni ottimali per il benessere di un pavimento in parquet. Sappiamo tutti come si sta in una giornata estiva molto calda e afosa: ci sentiamo affaticati, pesanti e non è raro che si gonfino mani o piedi. Di contro, in una stanza troppo secca, o all’esterno con una temperatura troppo bassa, sentiamo naso e gola che grattano e la pelle che tira fino addirittura a screpolarsi. Lo stesso avviene per il legno: in mancanza del giusto equilibrio, il tessuto fibroso si infiltra o si disidrata, proprio come avviene per la nostra pelle. Perché il pavimento in parquet si mantenga in buona salute è importante metterlo al riparo da situazioni estreme. Come dicevamo, il legno è un materiale vivo, che per sua natura tende sempre ad equilibrare la propria umidità con quella dell’ambiente in cui si trova, fino a raggiungere un equilibro che tecnicamente si definisce equilibrio igrometrico. Se l’ambiente è molto carico di umidità il legno tenderà ad assorbirla, mentre al contrario se l’ambiente è molto secco cederà la sua interna. Il risultato? Nel primo caso ci troveremo con un parquet gonfio d’acqua, nel secondo appariranno crepe e micro fessure. Per questo condizioni ambientali non idonee possono portare il parquet a situazioni di stress, fino a metterne a rischio la durata, oltre che l’aspetto. Nel caso del parquet in legno massello questo meccanismo è particolarmente rilevante, mentre nel caso di parquet prefiniti, la disposizione dei diversi strati è studiata appositamente per ridurre al minimo anche questi effetti.
La figura 66 riportata sopra, è stata tratta dal libro "Il sistema pavimento: pavimentazioni in legno abbinate ai sistemi radianti" - Maggioli Editore.
Cosa fare quindi per potersi godere in serenità un pavimento in legno? Il primo step è senza dubbio da fare in fase di progetto: bisogna verificare che lo spazio in cui vogliamo posare il parquet non sia soggetto a umidità di risalita e infiltrazioni. Se così fosse, anche per il generale benessere abitativo, il consiglio è sempre quello di prendere i provvedimenti possibili per arginare questi fenomeni. Lo stesso vale per la presenza di muffe: è fondamentale prima della posa del parquet verificare che le superfici siano sane, libere da eventuali macchie. Anche qui, ove necessario, consigliamo di procedere con un trattamento ad hoc prima di procedere con la posa. Altra buona norma è non sottoporre le stanze in cui è stato posato il parquet a significativi e improvvisi sbalzi di temperatura. Ad esempio, quando riavviate l’impianto di riscaldamento, vi consigliamo di farlo passando per temperature progressive. Ricordando anche di controllare che l’aria non si faccia troppo secca. Altra buona abitudine è arieggiare le stanze, in modo frequente e regolare: è il modo più semplice per disperdere l’eventuale umidità in eccesso che normalmente si forma negli ambienti con l’uso quotidiano: il calore corporeo, il vapore di cottura o quello della doccia, e così via. Volendo dare delle indicazioni di massima consigliamo di mantenere l’umidità dell’aria attorno al 50-55% e verificare che la temperatura non abbia picchi irragionevoli di caldo e freddo. La soluzione più semplice per avere tutto sotto controllo è posizionare in casa un termoigrometro. Non lasciatevi intimorire dal nome, si tratta ormai di uno strumento facile da reperire e da utilizzare e per poche decine di euro se ne trovano di davvero buoni in commercio.
Insomma, un pavimento sano, se posato con competenza, dopo le necessarie verifiche, è alla portata di tutti.
La regola d’oro? Alla fine possiamo riassumerla così: se è buono per la tua salute è buono anche per il tuo parquet!